Il nettare raccolto viene trasformato in miele e stipato nelle celle, viene eliminata l'umidità ed infine viene chiuso con tappi di cera (opercoli). Il miele è costituito principalmente di zuccheri; può essere fluido o cristallino. Il colore può variare dal quasi trasparente al bruno scuro.
Il polline viene trasportato dalle api bottinatrici in forma compatta, in due strutture dette cestelle, nell'ultimo paio di zampe. E' facile vedere durante la bella stagione, l'arrivo delle api bottinatrici all'alveare con queste due palline colorate di polline sulle zampe.
La pappa reale o gelatina reale, è prodotta dalle api operaie molto giovani ed è l'alimento di tutte le giovanissime larve. La regina continua ad essere alimentata con la pappa reale per tutta la vita. Le larve alimentate per tutto lo sviluppo a pappa reale saranno future regine. Di fatto la gelatina reale determinala la differenziazione dell'insetto in sviluppo in regina.
Il propoli è il collante naturale con cui le api sigillano le fessure dell'arnia e fissano le loro costruzioni. La cera è prodotta dalle operaie per costruire i favi. Non è solubile in acqua e non si ossida.
Il nettare aspirato con la ligula viene immagazzinato nella borsa mielaria. Qui viene sottoposto all'azione di enzimi salivari (invertasi) che invertono il saccarosio in glucosio e fruttosio. Al ritorno all'alveare questo prodotto viene ulteriormente lavorato dalle api di casa che lo depositano infine nelle celle e, dopo aver provveduto a far evaporare l'acqua in eccesso, lo sigillano con opercoli di cera. Il miele oltre ad essere elaborato a partire dal nettare dei fiori, può anche essere ottenuto da melate secrete dalle piante o da insetti.
Il miele è costituito mediamente dal 17% circa di acqua (questo dipende anche dal tipo di essenze prevalenti) e dal 77% di zuccheri (soprattutto glucosio e fruttosio ma anche saccarosio maltosio e melittosio che è uno zucchero riducente caratteristico del miele), sono presenti piccole quantità di proteine, amminoacidi, enzimi, acidi organici, sali minerali, pollini ed altro. Il colore può variare dal trasparente al bruno scuro, può essere fluido, viscoso o cristallino. Non esiste un miele uguale ad un altro. Ogni zona geografica ha fiori tipici ed in concentrazione diversa, anche secondo il clima stagionale: ad esempio, un miele di castagno della zona dei Castelli Romani, sarà sempre diverso da un miele di castagno della zona dell'Amiata.
I tipi di miele prodotti nello stesso sito possono essere diversi se l'apicoltore varia il momento della smielatura. Osservando il tipo di fioriture si può decidere di smielare per ottenere un tipo di miele ben preciso. Se l'apiario, che è l'insieme degli alveari, è posto in una zona ricca di acacie, l'apicoltore osserverà la fioritura; quando i fiori inizieranno ad appassire, allora sarà tempo di smielare per ottenere un miele monoflora di acacia. E' anche possibile spostare gli alveari in modo di "seguire" le fioriture così da produrre mieli da essenze non presenti nei pressi dell'apiario fisso (nomadismo).
Il polline raccolto viene prelevato dalle api con le mandibole, inumidito con miele, trasferito, insieme a quello raccolto fra i peli del corpo, dalla zampe del primo e secondo paio a quelle posteriori. La bottinatrice accumula così un carico traboccante compattato nelle cestelle, ritorna all'alveare e lo riversa nelle celle dove verrà pigiato col capo dalle api di casa. E' ricco in protidi, glucidi, lipidi. Sono presenti vitamine, oligoelementi, enzimi, antibiotici (attivi contro colibacilli e salmonella).
La pappa reale è prodotta dalle ghiandole faringee delle api operaie giovani, le nutrici, ed è l'alimento di tutte le giovani larve fino a due - tre giorni di vita. La larva della regina e la regina stessa continua ad essere alimentata con la pappa reale per tutta la vita. La pappa reale non viene immagazzinata dalle api ma prodotta da queste solo nel quantitativo da utilizzare subito per l'alimentazione della covata. Per questo motivo la raccolta da parte dell'apicoltore può essere possibile solo se questi è in grado di applicare tecniche che ne stimolino la produzione. L'alveare deve essere predisposto ad allevare regine, quindi tenuto in uno stato di semiorfanità. Le operaie alleveranno le celle reali artificiali che verranno introdotte con innestata una giovanissima larva e le colmeranno di pappa reale che sarà al massimo quantitativo possibile al terzo giorno. In questa fase i telaietti contenenti le stecche con le celle reali verrano tolti dall'alveare ed aspirata la pappa reale. La quantità annua che può essere prodotta da un alveare è intorno ai 300 - 500 grammi. E' ricca in lipidi, glucidi e protidi. Contiene vitamina B5, oligoelementi, acetilcolina e fattori antibiotici (attivi contro colibatteri).
Il propoli è il collante naturale con cui le api sigillano le fessure dell'arnia e fissano le loro costruzioni. E' raccolto direttamente su alcune piante, dalle gemme o all'ascella delle foglie e lavorato miscelandolo con la cera. Le api lo usano per "intonacare" le celle prima della deposizione, ha una funzione disinfettante, e per mummificare intrusi se troppo grossi per essere trascinati fuori dall'alveare dopo averli uccisi.
La cera è prodotta da ghiandole addominali delle api giovani superalimentate a miele: per produrre 1 kg di cera vengono consumati 10 kg di miele. Non si scioglie nell'acqua e non si ossida.