che ci siano pecchioni e operaie
e regine, e nient'altro che miele da fabbricare
(cose importanti quanto cultura e saggezza)
per la prossima generazione, questa generazione che non vive
se non quando sciama nel sole della giovinezza,
rinforzandosi le ali con ciò che è stato raccolto,
e assaporando, sulla strada tra il campo di trifoglio
e l'alveare, il prelibato bottino.
Supponete questo, e supponete la verità:
che la natura dell'uomo è superiore
al natura bisogno dell'alveare;
e c'è da reggere il carico della vita,
così come l'eccesso dello spirito
bene, io dico che viverci come un Dio
certo dell'immortalità, per quanto incredibile,
è il modo di viverci.
Se ciò non rende Dio orgoglioso di voi,
allora Dio non è che gravitazione,
o il sonno la meta beata.
Testi e foto, ove non diversamente specificato, di Maurizio Guiducci
distribuiti con Licenza Creative Commons
Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
copyleft & credits - leggi! >>>>